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Santuario della Madonna del Monte

Veduta dell'abitato di Gianico
Abitato di Gianico

Descrizione

La data di fondazione della chiesa è assai controversa, ma la sua origine è certa: dovuta allo scioglimento dell’ex voto popolare del 28 Ottobre 1536, data riportata sull’affresco originale dell’ex voto collocato nella casa del custode. Il voto consistette nel invocare la Madonna contro le forti alluvioni di quel periodo nel quale i torrenti vicini diventavano assai pericolosi per l'abitato. In questo avvenimento affonda le sue radici la festa decennale della Fusnciù. L’originaria chiesa cinquecentesca trovava posizione nell’attuale sagrestia, con l’ingresso rivolto a sud verso la Valle Vedetta in corrispondenza del quale furono piantati due cipressi. La leggenda delle rondini, tramandata in Gianico oralmente da secoli, vuole che il Santuario sorga esattamente dove lo vediamo oggi in seguito alla decisione della vicinia di seguire il volo di questi uccelli per vedere su quale sponda della Valle Vedetta avrebbero nidificato.



Molto interessante è la visita nella sacrestia per avere un'idea della dimensione della chiesetta antica e per ammirare tutti gli ex voto fatti alla Madonnina del Monte. Dal Sagrato si può godere di una vista stupenda sulla bassa Vallecamonica e il lago, aguzzando la vista verso da sud a nord è possibile scorgere la Presolana e il gruppo delle Orobie retrostante, salendo troviamo i monti bornesi più in là la concarena e infine il gruppo dell'Adamello.



Come raggiungere il Santuario?

Dall'abitato di Gianico salire verso contrada Cimavilla e imboccare la via Pistoni e salire lungo la strada in riso. Il Santuario si troverà sulla sinistra, ai piedi dei terrazzamenti sottostanti il sagrato è possibile imboccare la via di sinistra (con apposita segnaletica) che consiste nel percorso della via crucis. Tempi di percorrenza dall'abitato: via breve 15 min., via lunga della via crucis 20 min ca.



Nel corso degli anni, dimostrandosi troppo piccolo il primo santuario per via del crescente numero di fedeli, parte della primitiva chiesetta venne trasformata in sagrestia e una totale ricostruzione fu attuata nel 1752, nelle forme barocche che possiamo ammirare. Anche il campanile fu ultimato solo in seguito all'ampliamento.

La facciata segue lo schema tipico delle chiese sei settecentesche, a due ordini divisi da trabeazione orizzontale, l'affresco principale nel timpano raffigura la Madonna incoronata. Il portale centrale è racchiuso in una sobria cornice di pietra di Sarnico, datato 1659. L’interno è a croce, di grande raffinatezza, con numerosi affreschi tesi alla glorificazione della vergine, che si accompagnano con sapienza cromatica alle superfici rosate e verdi delle pareti. Gli affreschi della volta sono dovuti a Carlo Innocenzo Carloni. Nel presbiterio trova invece spazio l’altare maggiore, in legno dipinto, sovrastato da un’edicola moderna in cristallo e legno dorato, nella quale è custodita e protetta la statua lignea della Beata Vergine, seduta in trono col bambino sulle ginocchia, del XVI sec. Dietro l’altare si può ammirare anche la pala ad olio attribuita a Palma il Giovane. Ai lati si trovano le cantorie e l’organo dei F.lli Perolini del XVIII.



Statua della Madonnina del Monte

La statua della Madonnina è in legno policromo del XVI secolo raffigurante la Vergine con il bambin Gesù retto su una gamba. Grazie ad un imponente restauro in occasione della Funsciù 2019 la statua è in ottime condizioni e presenta colori molto simili a quelli originali, la corona in ferro richiama la primissima corona che nei secoli era stata sostituita con una d'oro, troppo pesante per restare sul capo della statua.

Per quanto riguarda la simbologia dell'opera abbiamo la Beata Vergine che posa la mano sopra un libro, gesto indicante il possesso del sapere e della cultura. Il bambin Gesù regge una palla nella mano sinistra nell'atto simbolico di reggere il mondo, mentre con la destra alza due dita al cielo, tale atto che richiama il noto gesto liturgico di benedizione celeste che tutt'oggi viene ripetuto dagli ecclesiastici nelle celebrazioni. 



Link esterno "Il Santuario e la Funsciù"